La mamma, Eusonia Turi, dedita alla famiglia e al lavoro dei campi e il papà Bruno, anch’egli contadino e timorato di Dio,
avevano già due maschi, Carmelo e Pasquale, quando furono allietati dalla sua nascita. Un altro figlio, anch’egli di nome Francesco, nato prima di lui era morto a cinque mesi dalla nascita. Dopo
Francesco sono nate altre due femmine: Mina e Anna.
Francesco è cresciuto normalmente come qualsiasi bambino. Di indole molto vivace e dispettoso tanto che quando si trova a
parlare con gli amici, non mancano le occasioni nelle quali racconta divertito le sue marachelle da studente. Ha frequentato le scuole elementari e medie, anche se non con molto successo data la
sua avversione allo studio.
Pur non frequentando la Chiesa in modo assiduo, era molto devoto a Santa Rita da Cascia e Santa Lucia: spesso si recava in
una chiesa di Brindisi per venerare le due sante.; in quella chiesa trovava anche un parroco, Don Giuseppe al quale era molto affezionato. Un giorno il parroco venne trasferito e Francesco a
causa di quella mancanza cominciò pian piano ad allontanarsi dalla Chiesa. Questo determinò in lui anche un grosso cambiamento caratteriale, infatti divenne aggressivo e diffidente. Solo se
passava per caso davanti alla chiesa entrava anche solo per un attimo a salutare Santa Rita.
Quando Francesco non poteva uscire rimaneva a casa con la nonna Cosimina che un giorno, parlando col nipote, gli raccontò
di una sua coetanea che era dedita alla magia e spesso mandava incantesimi alle persone. Qualche tempo dopo questo racconto, Francesco e i suoi amici andarono in chiesa a portare le rose a Santa
Rita e tra i fedeli vide anche la signora di cui la nonna gli aveva parlato. Francesco, urtato da quella presenza, d’istinto si avvicinò a quella signora, la prese per i capelli e la trascinò fin
fuori dalla chiesa perché non la riteneva degna di stare in un luogo sacro e la signora inferocita per l’umiliazione gli gridò: “speriamo che ti consumi come una candela”. Ma Francesco non fece
caso a quelle parole.
Passati 8 giorni (Francesco allora aveva 13 anni) fu colpito da una grave malattia. Infatti d’improvviso si sentì poco
bene, gli mancavano le forze e l’appetito. I genitori lo portarono da tantissimi medici e specialisti, ma la diagnosi era sempre la stessa: deperimento organico. Francesco, venuto a conoscenza
del fatto che i genitori volevano nuovamente portarlo dal dottor Calò un altro specialista disse: “perché mi portate ancora dai dottori? Non vedete che tutti dicono la stessa cosa? Se devo
guarire la Madonna mi guarirà, ma se devo morire morirò”.
Peggiorò a tal punto che perdette conoscenza e venne portato subito in ospedale nel reparto di medicina. Era coricato sul
lettino quando sentì una dolce voce di donna che gli diceva:”Figlio mio dì ai dottori che nel tuo pancino senti del liquido sparso”. La mattina dopo Francesco riferì all’infermiera ciò che la
voce gli aveva detto, i dottori si accorsero che il paziente era grave e lo operarono d’urgenza, per loro Francesco aveva pochi minuti di vita, l’appendice si era perforata e rischiava di morire
in breve tempo. Durante l’operazione, quando ancora era sotto anestesia avvertì come una strana presenza, pi si accorse che era una donna bellissima con in braccio un bambino avvolto in fasce che
toccandolo gli disse: “Lo sai chi sono io? La Madre di Gesù, madre tua e di tutti”. Poi si allontanò e tornata senza bambino prese per mano Francesco e la sua anima uscì dal corpo. Lo condusse
prima nella sala d’attesa della sala operatoria, dove vicino alla statua di gesso c’era la mamma Eusonia che in ginocchio pregava molto per lui; assistette poi al suo intervento ed ebbe modo
anche di sentire i dottori che tra loro dicevano: “questo ragazzo sta combattendo tra la vita e la morte”. La Donna bellissima riportò l’anima di Francesco nel suo corpo e lo rassicurò
promettendogli la guarigione e in cambio gli chiese le più belle rose rosse che aveva nel suo giardino. Da allora Francesco ebbe altre visite della Madonna, ma solo in sogno.